Cannes, ville de l'amour.

Cannes, ville de l'amour.

11.13.2010

Il bosco. Dedicata a tutte voi. [incompleta]

Sono sperduta nel bosco.

E’ un posto strano questo, alberi altissimi e erba incolta. Se alzo lo sguardo riesco a vedere una montagna illuminata dai caldi raggi del sole, ma qui…qui tutto è freddo e solitario. E più cammino e mi avvicino alla montagna/paradiso più sono sola. Se mi guardo indietro vedo una valle affollata, persone sorridenti e spensierate che si rimpinzano di cibo e che eppure hanno sempre un aspetto magnifico.

Lungo il percorso, ci sono cani rabbiosi che mi guardano e mi mostrano i denti. Se solo mi avvicinassi un metro in più a loro, mi morderebbero e mi trascinerebbero a valle dove dovrei ricominciare il mio percorso daccapo. Più cammino e più fa freddo. Più cammino e più mi sento ffelice, però piangente. Sul sentiero mi capita di incontrare ragazze come me, alcune corrono veloci per poi finire dritte tra le fauci di quei cani spaventosi e dagli occhi rosso sangue. Altre, invece, procedono più lentamente e se cadono si rialzano più forti. Mi piacerebbe conversare con loro, ma è come se parlassimo lingue diverse e non ci capissimo. Siamo destinate a restare sole.

Di tanto in tanto spunta fuori da un cespuglio fiorito una bimba vestita a festa con un cestino tra le braccia, si avvicina e mi offre ciò che è contenuto nel cestino. Leccornie di ogni tipo da far venire l’acquolina in bocca. Però lo scotto da pagare è indietreggiare, e più mangi e più indietreggi. Rifiutare significa rendere triste la bella bimba e resistere al suo pianto e ai suoi occhi azzurrissimi resi acquosi dal nostro rifiuto è così difficile…

To be continued.

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