Cannes, ville de l'amour.

Cannes, ville de l'amour.

11.18.2010

E sono destinata a rimanere sola

E' tutto il giorno che questa frase mi risuona nelle orecchie.
Che giornata apatica è stata. Uscita di casa solo per fare una fottutissima guida sotto la pioggia che mi deprime.
Sento dolori, al petto, alla testa, agli occhi, al cervello.
E mangio poco, conto le calorie, se ne mangio anche 20 in più mi gira la testa e mi sembra di impazzire.
NON è vita la mia.
Sento come un dolore insopportabile al braccio, non c'è cura. Ho due scelte: posso recidere il braccio, però il dolore originario lascerebbe il posto a un dolore più grande, oppure posso far finta di niente e lasciarmi divorare piano.
Ed è così, io vivendo provo come delle pugnalate, tanto da desiderare di essere investita da qualche macchina mentre attraverso la strada. Non lo desidero abbastanza però.
Non ho un motivo per morire e non ho un motivo per vivere.
Sopravvivo in un limbo e sono sola all'inferno.
Non c'è cura per questo male e io mangio sempre meno, sempre meno.
Sperando che qualcuno noti il mio dolore e si occupi di me.



NO, non è giornata.

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